Alla terza giornata in Val Varaita decidiamo di attaccare per la prima volta una cascata di 4° grado, il salto dei pachidermi 🙂
Partiamo all’alba (soprattutto per i nostri soliti orari 😀 ) dal rifugio Savigliano e ci incamminiamo verso la cascata, l’avvicinamento è lo stesso che abbiamo fatto il giorno precedente per Valeria ma vuoi l’orario anticipato vuoi il maggior freddo sulla strada troviamo delle lastre di ghiaccio che mietono numerose vittime, Ale compresa 😛
Al nostro arrivo ci sono già alcune cordate impegnate nella salita che si dividono tra Valeria e il Salto, tempo di prepararci (lento come al solito 😀 ) e le cordate sono quasi tutte partite e nel frattempo arriva un gruppone che si rivelerà essere una uscita del corso CAI della scuola alpi ovest, molto simpatici 🙂
Parto per il primo tiro avanzando nel canale sino a terminare le corde facendo sosta su ghiaccio.
Ale parte per il secondo tiro e non arriva alla sosta, per permetterle di arrivare salgo di un paio di metri… sante radioline che ci permettono di comunicare senza problemi 🙂
Il terzo tiro è nettamente più impegnativo, in realtà si rivela più facile del previsto perché è piuttosto gradinato e si lavora sempre in aggancio. Nel frattempo si è fatto piuttosto caldo e la cascata è molto bagnata, con acqua che corre sul lato destro del tiro, esattamente dove io salgo! :D.
Il ghiaccio non è il massimo, molto granitoso…. le viti non danno l’impressione di essere molto affidabili 🙁
Arrivo in sosta e la catena è altissima perché alla base non c’è neve. Questa mattina Romeo (il gestore del Savigliano) ha dato una catena per slungare la sosta alla cordata partita prima di noi, nonostante lo slungo per attaccarmi alla sosta mi devo arrampicare sulla parete di roccia marcia.
Parte Ale per l’ultimo tiro che è il più impegnativo (aveva la picca più corta quando ce lo siamo giocati 😀 :D). Anche qui si lavora abbastanza in aggancio ed Ale si esibisce nella chiodatura acrobatica, tentando anche di chiodare con la sinistra… 😀
Comunque si beve il tiro in breve con i complimenti delle cordate che arrivano nel frattempo sia per la salita che per la chiodatura, tant’è che mentre salgo lascio le viti per le cordate CAI che stanno per salire e alla fine useranno tutti i suoi chiodi 🙂
Arrivato in sosta mi accorgo di aver perso un portamateriali con due viti 🙁 lo scorgo qualche metro dopo l’uscita dell’ultimo salto e me lo recupera la ragazza che sta salendo 🙂
Bella cascata e grande soddisfazione 🙂
Dopo l’esperienza delle doppie del giorno prima (luungheee) e aver visto una cordata che è scesa in doppia smadonnando parecchio per recuperare le corde che facevano degli attriti bestiali decidiamo di uscire a piedi.. si rivelerà azzeccata la scelta di non togliere i ramponi per scendere perché il canale ha dei tratti ghiacciati 🙂
- L’alba dal rifugio Savigliano
- in marcia verso la cascata
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- dalla prima sosta verso il secondo tiro nel canale nevoso
- il salto del terzo tiro in primo piano e quello del 4° più sopra
- la seconda sosta, molto allungata 🙂
- la terza sosta
- pronta per l’ultimo tiro
- sul muro dell’ultimo tiro
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- ale acrobatica
- quasi uscita dal quarto tiro
- dalla quarta sosta
- vittoria!!
- la faccia di due che hanno appena chiuso la loro prima cascata di 4! 🙂
- sosta su albero in uscita dalla cascata, verso la quarta sosta
- il traverso che passa sopra l’uscita di Valeria (i due ragazzi che fanno sosta su albero)
- una curiosa formazione di ghiaccio sul canale di discesa
- il sentiero di discesa
- impegno in discesa 🙂
- panorama durante la discesa
- panorama durante la discesa
- sentiero di discesa
- l’ultimo salto di Valeria dal sentiero di discesa
- la colata di ghiaccio alla base della cascata
- la colata alla base, in lontananza il primo tiro in comune tra Valeria ed il Salto dei pachidermi