16/08/2014 – Punta Venezia Cresta Perotti

Secondo giorno al rifugio Giacoletti con Pappa e Fede, dopo la soddisfazione per la cresta est della punta Udine fatta il giorno prima io ed Ale decidiamo di provare questa via che viene data come piuttosto semplice, lunga e molto bella esteticamente.

Partiamo verso le 8.30 dal rifugio, dopo un breve ma faticoso avvicinamento per un ripido pendio erboso siamo all’attacco alle 9 e per le 9.30 partiamo per il primo tiro. Tempo bellissimo che dura giusto per il primo tiro, poi arrivano le nuvole e ci rimarremo in mezzo tutto il tempo, sino a quando sbucheremo verso la parte francese dove invece il sole splende. Nonostante le nubi gli scorci che si intravedono sono veramente spettacolari. La via in se è molto meno banale di quanto pensassimo, alcuni passaggi non sembrano dei “semplici” terzi.

La via è spittata molto bene anche se abbiamo avuto qualche problema di orientamento a metà via (tiri 6 e 7). In questi tiri molto lunghi anche la comunicazione tra primo e secondo di cordata è molto difficile, con un filo di vento praticamente impossibile.

Molto belli i tiri 7, 9 e 10. Quest’ultimo molto particolare perchè prevede la discesa dalla prima delle torri bifide e la risalita sulla seconda, con la cordata che si “inverte” i ruoli tra primo e secondo nella fase di discesa e salita.

Molto bello il bivacco poco sotto la vetta

Ah dimenticavo, la prima via affrontata da soli in alternata 🙂

Foto:

Relazioni:

Introduzione:

Vista dal Rifugio Giacoletti, la Cresta Perotti si staglia contro il cielo a sinistra della punta del Granero e si riconosce per la presenza nella parte alta di due slanciati gendarmi conosciuti come Torri Bifide o Doppie. Elegante e diretta, offre scorci di rara bellezza sul vallone delle Traversette, sul MonViso e su tutta la pianura del Po. Classica via stile Montagna è il terreno ideale come scuola per giovani montagnards e per chi, amante della storia, è alla ricerca delle origini dell’Alpinismo. E’ un percorso di cresta molto elegante e panoramico, soprattutto sulla parete nord del vicino Monviso e sui lontani Rosa e Cervino. Lungo il percorso si alternano tratti ripidi con roccia buona ad altri più adagiati in cui bisogna prestare attenzione per la presenza di sassi o detriti. Considerata la tipologia del percorso è una via che si presta bene anche per fare esperienza con gli scarponi.
Salita per la prima volta da Alessandro e Natalia Caligaris, Alberto Milano, Giorgina Vivante con le Guide Giovanni e Quintino Perotti, il 6 agosto 1935, ormai non veniva quasi più percorsa fino al 2009 quando è stata  attrezzata a spit grazie all´impegno di Andrea Sorbino, gestore del Rifugio Giacoletti, che sta compiendo un´opera di generale richiodatura delle classiche alpinistiche della zona. Via ben protetta (da 4 a 6 spit a tiro), offre una sicura quanto spettacolare arrampicata quasi sempre sul filo di cresta.

“Da Usseglio venimmo a Crissolo per salire la intatta cresta Est della Venezia e trovammo le Guide Perotti, Giovanni Perotti ci guidò. Lo studio delle pareti rese facile l’ascensione, che pure in certi punti fu la via nuova un pò… visolottiana. La segnaliamo per coloro che, di non breve resistenza, amano affrontare torrioni, placche e creste. Primo merito ai Perotti e poi… a noi, che, senza vanti (è vero fratelli Perotti ?) siamo saliti bene”: queste sono le parole del Professor Caligaris annotate sul libretto di Giovanni dopo la prima salita. Dopo l’esordio sulla vetta del Viso nel 1905 che raggiunge, ad appena 5 anni, nella gerla del padre, il sogno di Papà Claudio “Farina” presto si avvera: Giovanni, poco più che ventenne, viene promosso Guida. Lo scrittore Adolfo Balliano scrive di lui: “Oggi 12 agosto 1922 abbiamo compiuta l’ascensione del Viso per la cresta Est – discesa per la Sud – guidati da Giovanni Perotti la cui abilità, sicurezza e cordialità sono superiori ad ogni elogio. Forse, e senza forse, il Perotti riassume il tipo della guida classica che sulla montagna trovava l’essenza della vita ed anche quella della poesia”. Il fratello Quintino, nato nell’agosto del 1906 proprio al rifugio Quintino Sella ai piedi del Viso, diventerà un’eccellente Guida come il padre, lo zio e il fratello. Per la particolare abilità sulla roccia e sul ghiaccio, i francesi lo soprannominarono “il pipistrello”. Sua, infatti, è la prima salita con un cliente francese di quello che oggi è il “Canale Perotti” sulla Nord del Viso. Su richiesta del proprietario del Grand Hotel fu invitato ad Abriès, nel Queyras, per lanciare questa superba parete visto che là non c’erano uomini che osassero tanto. Tra il 1934 e il 1939 Quintino Perotti compì numerosissime ascensioni sulle montagne del Delfinato, solo sulla Meije salì un centinaio di volte. Con più di 700 salite, diverse compiute per salvare alpinisti in difficoltà, si assicurò il primato assoluto di ascensioni al Viso.

Regione: Piemonte – Alpi Cozie – Monviso
Partenza: Pian del Re (2040m)
Quota attacco: 2800
Quota arrivo: 3100
Dislivello: via 300m, salita totale 1075m
Sviluppo: 400m
Difficoltà: PD+ / IV- (3c) massimo / IV- (3c) obbligatorio
Tempo di salita: 3-4 ore
Esposizione: Est
Periodo consigliato: estate
Rifugio di appoggio: Rifugio Giacoletti m. 2.741
Attrezzatura: Fix 10 mm, piastrine e soste omologate; 2 per ogni sosta (da collegare) e in media da 3 a 5 su ogni tiro. Portare qualche nuts e fettucce. Attrezzata nell’agosto 2009.Normale da Roccia.
Condizioni: buone
Valutazione itinerario: bello
Partecipanti: Alec ed Ale
Primi salitori: Alessandro e Natalia Caligaris, Alberto Milano, Giorgina Vivante con le Guide Giovanni e Quintino Perotti, il 6 agosto 1935

Accesso in auto: Da Torino, tangenziale Sud per Pinerolo, quindi seguire per Cavour, Barge, Paesana da dove, entrati in Valle Po, si sale a Crissolo. Attraversato il paese, si svolta a destra (deviazione poco visibile) per Pian della Regina prima, e Pian del Re poi. Ampio parcheggio a pagamento (nel 2014 13€ per 3gg)

Avvicinamento: Da Pian del Re (Valle Po), ampio pianoro dove nasce il fiume Po all’interno dell’area protetta del Parco del Po, si prende il sentiero diretto al Rifugio Giacoletti che si diparte sulla destra percorrendo a mezzacosta l´ intero pianoro sino ad un bivio. Qui si pò scegliere se prendere il sentiero per il Rifugio che prosegue a sinistra costeggiando il Lago Superiore che in 2h30 porta al Giacoletti. Oppure prendere invece a destra per il Colle delle Traversette, risalendo con dolce pendenza il vallone sino ad un grande masso che ricorda la bocca aperta di una balena, poco oltre il quale si incontra un nuovo bivio. Tenendo la sinistra, si segue per il Couloir del Porco, rimontando il ripido canalone (720 m di dislivello in salita) che sbocca direttamente nei pressi del rifugio (1,45 ore).

Dal Giacoletti seguire il primo tratto di sentiero che conduce alla Ferrata delle normali a Punta Udine e Punta Venezia, poi attraversare interamente l’ampio nevaio o morena alla base della parete della Venezia per poi risalire su esili tracce il ripido pendio erboso che termina dove ha inizio la cresta, 20 minuti. Targhetta alla base della via con sosta su due spit.

Descrizione:

L1 40m. Superare i primi facili e divertenti risalti della cresta. 3a, 2a

L2 40m. Continuare direttamente sulla cresta e dopo il secondo spit a destra sullo spigolo, qualche metro ancora a destra per sostare nella nicchia alla base di un diedro. 3a, 2b

L3 40m. Salire il marcato diedro e seguire il filo di cresta sulla destra. 3a

L4 45m. Superare una bella placca compatta di 7/8 metri (due spit) e continuare in cresta con divertente arrampicata. 3b, 2c

L5 40m. Spostarsi leggermente a destra per riprendere la cresta, spigolo e placca, e ancora a destra per aggirare un evidente strapiombo. 3b, 2c

L6 45m. Superare direttamente il marcato diedro caratterizzato da un grosso blocco incastrato e raggiunta la cresta seguirla fino alla sosta. 3c, 2c

L7 45m. Salire subito verso destra per raggiungere la bella cresta formata da gradoni di rocce rosse e in seguito la comodissima sosta dietro un grosso spuntone. 3a, 2c, 3b

L8 30m. Passare a sinistra del gendarme e seguire la cresta fino alla base del primo torrione, rossastro e verticale. 3a, 2a

L9 25m. Tiro chiave, il più bello della via. Superare direttamente la prima delle “Torri Bifide” con bella arrampicata e il successivo breve muro verticale, poi ancora una bella placca per raggiungere la sommità del gendarme dove si sosta e dal quale si scorge il bivacco sotto la vetta. 3c, 2b

L10 20m. Scendere disarrampicando per una decina di metri all’intaglio (due spit a protezione del secondo di cordata) e, superato un muro verticale e il successivo breve spigolo, raggiungere la vetta del secondo gendarme. 2a, 3c, 2b

L11 30m. Attraversare in leggera discesa a sinistra del filo per raggiungere l’ultimo punto di sosta sull’evidente colletto alla base della vetta e a pochi minuti dal Bivacco. 2a

In circa 10 minuti per pietraie o residui di nevai si raggiunge il Bivacco, da qui con un breve tratto di arrampicata in una spaccatura del castello sommitale (II+, 2 spit) si arriva alla croce della Venezia.

Quest´ ultima parte della via classica, è stata sostituita da una più estetica e logica linea di salita che prosegue con ulteriori tre tiri di corda di difficoltà omogenee al resto della via. Le prime due lunghezze risalgono la parete della torre di destra, mentre la terza corre direttamente sul filo di cresta scavalcando la torre centrale e arrivando alla croce di vetta (3c max).

DiscesaEventualmente breve doppia (ancoraggio nei pressi della croce) per discendere la rocciosa cuspide finale. Dal Bivacco seguire gli ometti e i segnavia gialli della via normale fino al Colle del Coulour del Porco (2929), poi il percorso della Ferrata (EEA, F+) che discende il Couloir sulla sinistra (faccia a valle) fino al rifugio, 1h.

tracciato_cresta_perotti

aaa_tracciato_cresta_perotti

Link:

Arrampicata

http://macongranpenalerecagiu.blogspot.it/2014/07/punta-venezia-cresta-perotti.html

http://www.lafiocavenmola.it/modules/xcgal/thumbnails.php?album=4885

http://dani-climb2.blogspot.it/2013/08/punta-venezia-m-3095-cresta-perotti-in.html