Monte Alben – Via Clipper

La Punta della Croce è una vetta secondaria del Monte Alben che, a nord, precipita verticalmente verso la Conca dell’Alben.
La via Clipper sale quasi al centro della parete lungo un percorso a tratti discontinuo ma di soddisfazione, in particolare se salito durante il periodo invernale. E’ protetta con spit, chiodi e cordini in clessidre (talvolta molto brutti).
Tutte le soste sono attrezzate con doppio spit tranne la S4 (doppio chiodo), e l’ultima che è da attrezzare su friend e clessidra.

Splendida via su ottimo calcare, non unto, non affollato, ambiente tranquillo e ombra. Ambiente stupendo e panorami dal Resegone al Disgrazia al Bernina e sulle Orobie. Quasi tutta da proteggere con nut, friend e cordini. Solo qualche spit.

Via di stampo classico, poco obbligata e poco continua; I tiri sono tutti mediamente costituiti da singoli passaggi di III+/IV- alternati a lunghi tratti su prato ripido e sassi mobili. Dove si arrampica, la roccia è buona e sempre proteggibile (cordini su spuntoni/clessidre, friend, pochi spit).

Bella via corta ma di stampo alpinistico, facile, ben protetta su roccia solida e in ambiente solitario

Decidiamo di andare in avanscoperta per la prossima stagione e tentiamo il percorso in estiva che si rivelerà assolutamente facile, ma mai banale o scontato, con anche qualche passaggino estetico e divertente

Via semplice se affrontata in versione estiva. Protezioni alla giusta distanza per questo genere di difficoltà. Su qualche tiro abbiamo integrato, in particolar modo rinforzando le clessidre con cordini nostri perché quelli che si trovano in loco sono parecchio vetusti.
Messo anche qualche friend medio-piccolo.
Nel complesso via divertente, senza pretese e un filo discontinua ma comunque in un ambiente davvero suggestivo e maestoso. 

Seconda vetta in ordine di altezza del Monte Alben, con le sue argentee pareti e le affilate creste, la Punta della Croce domina Oltre il Colle, Val Brembana, da dove al tramonto se ne ha una struggente visione. Posto di fronte al più alto Pizzo Arera (v. relazione), con le sue torri, bastionate, spigoli e speroni forma un insieme per certi versi simile alla Grigna Meridionale molto suggestivo. L´ itinerario proposto, la Via Clipper, ne percorre uno sperone secondario sulla parete NW della cresta N che scende direttamente dalla vetta, e sebbene presenti difficoltà contenute, è riservato ad alpinisti con buona esperienza in quanto non sempre di facile individuazione. In via le protezioni sono scarse, essenziali, anche se facilmente integrabili, mentre le soste sono tutte attrezzate esclusa l´ ultima da effettuarsi su di un pino mugo.

Accesso:

Da Milano autostrada A4 in direzione Venezia sino all´ uscita autostradale di Dalmine, si percorre la Val Brembana sin quasi a S. Pellegrino Terme, prima del quale, ad Ambria, si svolta a destra per la Val Serina, che si risale interamente arrivando ad Oltre il Colle, dove abbandonata la provinciale si seguono a destra le indicazioni dapprima per la pista da sci di fondo, quindi per lo skilift, arrivando dopo un ultimo tratto sterrato alla Conca dell´ Alben. Mini-Skilift e grande albergo chiuso. Ampie possibilità di parcheggio bordo pista che prosegue per Zambla.

  • Dal centro di Oltre il Colle seguire le indicazioni per lo skilift e la conca dell’Alben. Parcheggiare in prossimità dell’impianto (presente un vecchio albergo abbandonato con le inferriate alle porte).

difficoltà: IV max
esposizione arrampicata: Nord
quota parcheggio: 1250
quota attacco via (m): 1750
sviluppo via (m): 235 + 50mt di roccette
dislivello via (m): 225
dislivello avvicinamento (m): 500
località partenza: Conca dell’Alben – Oltre il Colle (BG)
periodo consigliato: estate o inverno per fare del misto
tipo di roccia: calcare
materiale necessario: La via è ben protetta (chiodi e spit)
avvicinamento: 1h30 min
tempo salita: 4h
tempo discesa: 1h30 min o 40 min ???
attrezzatura: soste a fix inox, fix lungo la via.
punti di appoggio: dalla vetta, scendendo verso est, è presente il bivacco del Passo della Forca (1848 Mt.). Si tratta di un piccolo ricovero di proprietà privata ricavato tra le rocce ma sempre aperto.
presenza acqua: no

Avvicinamento:

  • Risalire la pista da sci e raggiungere prima la stazione del nuovo impianto (visibile da subito) e poi, seguendo un sentiero sulla dx che risale ripidamente in un boschetto la stazione superiore della seggiovia dismessa di colore arancione.
    Proseguire ora lungo un sentiero (bolli rossi) che sale in direzione dei paravalanghe. Poco prima che il sentiero entri in un canale sulla destra abbandonare la traccia e spostarsi a sinistra. La via sale lungo un evidente sperone che forma uno spigolo. Uno spit e la scritta rossa “CL” daranno la certezza del giusto attacco.
  • Tenendosi sul margine destro dei prati, ci si porta all´ evidente linea di piloni arancioni del vecchio skilift ormai dismesso. Per ripida traccia la si risale sino ad incrociare il sentiero segnalato proveniente da Zambla, che si tiene sul margine sinistro di uno sfasciumato canale, giungendo alla semidistrutta stazione di arrivo dell´ impianto. Piegando verso destra, si attraversa il sassoso pendio sino al suo margine, dove si incontra un bivio segnalato da un cartello giallo. Lasciando a destra la traccia che a mezza costa prosegue per la Bocchetta della Valle, si continua a sinistra in ripida salita, puntando all´ evidente canale che sbocca al colle fra la Punta della Croce a sx e Punta Spada a destra. Quando il sentiero, all´ altezza degli ultimi paravalanghe, inizia a rimontarlo sulla destra, si attraversa alla base delle pareti, e costeggiandole in discesa in breve si giunge all´ attacco. Spit e scritta rossa “CL”
  • Risalire la pista da sci e raggiungere la stazione superiore della seggiovia dismessa (seguire i piloni arancioni). Proseguire ora lungo un sentiero (bolli rossi) che sale in direzione dei paravalanghe. Poco prima che il sentiero pieghi verso destra abbandonare la traccia e spostarsi a sinistra. La via sale lungo un evidente sperone che forma uno spigolo. Un fix e la scritta rossa “CL” daranno la certezza del giusto attacco. 

Descrizione tiri:

L1, IV, 7 spit e 3 clessidre con cordino, 55mt: salire lungo il filo dello spigolo su roccia articolata ma semplice. Traversare verso destra per circa 5 metri indi proseguire in verticale su terreno semplice sino alla sosta (2 chiodi con cordini) che si trova leggermente sulla sinistra. Attenzione forte attrito delle corde. Consigliabile alternare le protezioni se si hanno 2 corde.

  • Il primo tiro è lunghissimo e se avete le mezze da 60 come noi, è forse consigliabile spezzarlo in due facendo sosta poco prima del traverso su un chiodo e una fettuccia su clessidra. Valutate voi. Facendolo tutto d’un fiato si fatica parecchio con la corda, anche allungando tutte le protezioni, e noi non siamo potuti arrivare fino alla sosta, bensì a 3 metri da essa dovendo poi improvvisare su spuntone.
    Risalire il primo spigolino fino a dell’erba, poi avanti sulla placca successiva fino alla base del traverso. Spostarsi a destra circa 5 metri con passi esposti ma con ottime mani e riprendere poi a salire in verticale con terreno più semplice e percorso non obbligato superando anche tratti di prato fino alla sosta che si trova sul lato sinistro di un nuovo risalto di colore nerastro.
  • Si attacca leggermente a destra dello spit risalendo un primo speroncino (II+/III-) e quando questo si esaurisce, sfruttando una fessura si passa su quello di destra, IV, due spit, sul cui filo si prosegue sino alla sosta sotto un risalto, 1 spit e clessidra con cordone (30/35 m). Su esposta cengia si traversa 4/5 metri a destra, spaccando poi su una placca inclinata che si rimonta (IV, 1 spit), quindi piegando verso sinistra per ripide balze erbose e roccette, possibilità di proteggersi su spuntoni, si riguadagna il filo che si percorre facilmente sin contro una parete (II), alla cui sinistra su un muro nerastro si trova la sosta, due chiodi con cordone (30/35 m
  • salire lungo il filo dello spigolo su roccia articolata ma semplice. Traversare verso destra per circa 5 metri indi proseguire in verticale su terreno semplice sino alla sosta (2 chiodi con cordini) che si trova leggermente sulla sinistra.
    55 Mt., III, IV, II, 7 fix, 3 clessidre con cordino.

L2, IV, 3 spit e 2 clessidre con cordino, 40mt: superare la paretina verticale a destra della sosta (IV+ un po’ atletico). Continuare lungo il filo dello spigolo passare sopra un masso incastrato e abbassandosi raggiungere un diedro inciso da una fessura oltre il quale si continua su terreno semplice sino a raggiungere la sosta (2 spit)

  • Bel tiro, molto vario e con passaggi divertenti. Rimontare sopra la sosta una paretina leggermente strapiombante con ottime mani. Spostarsi verso lo spigolo a destra ed uscire su terreno più facile. Seguire un primo diedrino appoggiato in direzione destra e girare dietro una roccia dove ci si trova di fronte ad un buco che va attraversato con passettino esposto (consiglio di stare alti per prendere le buone prese dall’altro lato piuttosto che scendere nel buco).
    Superato il saltino si cammina un paio di metri fino ad un nuovo diedro più verticale ma ben ammanigliato e con ampia fessura: risalirlo direttamente e spostarsi un po’ più a sinistra con terreno più semplice fino alla sosta poco prima di una parete verticale.
  • Con bel movimento, si supera la verticale paretina a destra della sosta (IV, 2 spit), dopodichè si continua lungo il filo dello spigolo sino ad un diedro alto 7/8 metri, inciso da una fessura che offre buone possibilità di protezione, e alla cui base si trova una fettuccia in clessidra. Con atletica arrampicata lo si risale, IV, nut incastrato in uscita, proseguendo poi su terreno più semplice (clessidra con cordone) sino alla sosta, 2 spit da collegare (40 m).
  • superare la paretina verticale a destra della sosta. Continuare lungo il filo dello spigolo sino a raggiungere un diedro inciso da una fessura oltre il quale si continua su terreno semplice sino a raggiungere la sosta (2 fix). 40 Mt., IV, III, IV, II, 3 fix, 2 clessidre con cordino.

L3, IV, 3 spit e 1 clessidra con cordino, 30 mt: stare a destra dello spigolo; vincere la paretina (ottimi appigli) indi spostarsi a sinistra. Per terreno più semplice proseguire sino a raggiungere un masso con tetto che si evita sulla destra. Sostare (1 chiodo + 1 spit) poco dopo. Presenti sulla roccia le scritte rosse “CL” e “HC” con delle frecce. Sosta in comune con la via “Hotel California”.

  • Salire verticalmente sulla parete per 6-7mt, poi obliquare leggermente verso sinistra seguendo delle rocce lavorate che escono poi su terreno più semplice. Quindi a destra fino alla base di un grosso masso (tetto) che va aggirato e subito dopo si trova la sosta.
  • Tenendosi a destra dello spigolo si vince una articolata paretina con ottimi appigli (IV, 2 spit e cordone in clessidra), quindi ci si sposta a sinistra e su terreno via via più facile ci si porta sotto ad un tetto (III) che si evita sulla destra per sostare scomodamente subito dopo, 1 chiodo + 1 spit, (30 m, sosta in comune con la via “Hotel California” con in piccolo sulla roccia le scritte rosse “CL” e “HC” con le relative frecce direzionali).
  • stare a destra dello spigolo; vincere la paretina (ottimi appigli) indi spostarsi a sinistra. Per terreno più semplice proseguire sino a raggiungere un tetto che si evita sulla destra. Sostare (1 chiodo+1 fix) poco dopo. Presenti sulla roccia le scritte rosse “CL” e “HC” con delle frecce. Sosta in comune con la via “Hotel California”. 30 Mt., IV, III, 3 fix, 1 clessidra con cordone.

L4, IV (III?), 3 spit e 1 clessidra con cordino, 40 (60?) mt: salire a sinistra della sosta e proseguire per terreno più semplice stando leggermente (?) a sinistra dello spigolo (gendarme?). Entrare in un vago canale e risalirlo,appena possibile spostarsi sulle placche a sinistra per evitare il centro franoso del canale. Passare a sinistra (sotto?) di un masso incastrato e cercare la sosta poco sopra, sempre sulla sinistra. Sosta su 2 chiodi.

  • Salire il boulder partendo alla sinistra della sosta, poi aggirare un’evidente parete sempre a sinistra fino ad un canale misto roccia ed erba che va risalito per circa 20mt fino a deviare verso sinistra in un canalino un po’ sfasciumoso (attenzione). Consigliamo di far sosta su due chiodi vicini sulla sinistra poco prima di un grosso masso incastrato, altrimenti vi ritrovereste a sostare su cose scomode più avanti (in altre relazioni dopo il masso incastrato era descritta una sosta ma noi non l’abbiamo trovata).
  • Dalla sosta ci si sposta a sx a prendere il facile filo che si segue sino ad una balza che si evita a sx su cengia esposta (2 spit), quindi si risale un canaletto (1 spit) arrivando alla base di una rampa che si può risalire o nel suo sfasciumato solco (II) passando sotto ad un masso incastrato effetto ponte, oppure preferibilmete stando sullo spigolo (II+). La sosta si trova a sx subito dopo il ponte roccioso, due chiodi. (60 m, è possibile che stando nel solco le corde non arrivino).
  • salire a sinistra della sosta e proseguire per terreno più semplice stando leggermente a sinistra dello spigolo. Entrare in un vago canale e risalirlo sino a passare sotto ad un grande masso incastrato. Sostare poco dopo sulla sinistra (2 chiodi).
    40 Mt., III, passi di IV, 3 fix, 1 clessidra con cordone.

L5, III, 1 clessidra con cordino, 35mt: proseguire in verticale lungo la rampa (spigolo?) appoggiata sino a quando è possibile uscire a destra. Proseguire lungo il filo dello spigolo sino ad una selletta (in vista della croce) dove si sosta su di un mugo.

  • Passare nel buco formato dalla roccia incastrata (occhio agli sfasciumi) [NDA loro hanno fatto sosta prima], poi affontare un bellissimo diedro appoggiato fino al suo termine (spit) ed uscire a sinistra sulla cresta. Quindi seguire verso destra su terreno facile fino poco sotto un pino mugo ormai divelto dove si può sostare. Se si vuole evitare il diedro si può anche uscire subito in cresta su terreno più facile, ma è sconsigliabile visto che il diedro è carino!
  • Tenendosi sullo spigolo, si prosegue lungo la rampa sino a quando è possibile uscire a destra, arrivando ad una selletta, dove si sosta su di un mugo (35 m, III, 1 clessidra con cordone e 1 chiodo).
  • proseguire in verticale lungo la rampa sino a quando è possibile uscire a destra. Proseguire lungo il filo dello spigolo sino ad una selletta dove si sosta su di un mugo. 35 Mt., III, 1 clessidra con cordone.

L6, III, 1 chiodo, 35mt: continuare ancora lungo il filo dello spigolo su terreno via via più semplice sino a giungere su una selletta erbosa in prossimità della vetta. Qui attrezzare una sosta su friend e clessidra

  • Per facili risalti ed erba in direzione della fine delle rocce. Quando ormai il terreno si abbatte attrezzare una sosta su uno dei molti speroni presenti. Proseguire poi a piedi per 2 minuti fino alla croce di vetta. Questo tiro volendo si può affrontare in conserva o slegati.
  • Facilmente, si continua ancora lungo il filo dello spigolo (passo di III, chiodo con anello), infine su terreno via via più semplice si giunge in prossimità della vetta, sosta su spuntoni ( 35 m, volendo, le pur lievi difficoltà possono essere tutte evitate sulla destra).
  • continuare ancora lungo il filo dello spigolo su terreno via via più semplice sino a giungere in prossimità della vetta. Qui attrezzare una sosta su friend. 35 Mt., III, II, 1 chiodo. 

Per facili risalti raggiungere la vetta della Punta della Croce in 2 minuti

Corde in spalla, con pochi passi si guadagna la grande croce col libro di vetta.

Note: La discontinuità delle difficoltà rende questo itinerario un percorso di scarso interesse nel periodo estivo e più interessante in inverno

Svolgendosi sul versante N, è preferibile attaccare in tarda mattinata in modo che la rugiada notturna asciughi, come del resto la via è da evitare dopo piogge o temporali. I vecchi chiodi, spesso arrugginiti, si mascherano perfettamente tra le pieghe della roccia e non sempre sono di facile individuazione, pertanto è possibile che oltre quelli indicati se ne trovino altri sfuggiti all´ autore. Una volta al colle in circa trenta minuti con difficoltà tra EE ed F è possibile salire a Punta Spada, terza Cima dell´ Alben. Percorso privo di traccia. Dalla vetta, invece, seguendo la normale (v. relazione) è possibile raggiungere la Cima dell´ Alben scendendo alla Forca (1800 m) e percorrendo la cresta N. Una volta ritornati alla forca, si scende lungo la Normale da NE (v. relazione) e una volta alla pista che conduce al Passo Crocette, la si segue a sinistra tornando allo Skilift.

Discesa:

  • Dalla vetta scendere verso ovest (destra – viso a monte rispetto alla salita) sino a raggiungere la sella che separa la Punta della Croce dalla Cima della Spada. Qui scendere verso destra (viso a valle) entrando nuovamente nella Conca dell’Alben. Raggiunto l’attacco rientrare alla macchina percorrendo a ritroso i sentieri d’avvicinamento.
  • Arrampicando lungo la via non mancherete di scorgere, a valle, il ripido sentiero che arriva al passo che separa la Punta della Croce dalla Cima della Spada: questa è la traccia che conviene percorrere per ridiscendere velocemente, che si ricongiunge al sentiero dell’andata.
  • Per la cresta W, su traccia segnalata tra blocchi rocciosi, sino al colle con Punta Spada. Quindi, per ripido sentiero lungo lo sfasciumato canalone puntato all´ andata, riprendendo così il percorso di salita nel punto in cui lo si aveva abbandonato.

Altre note:

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