Grignetta – Torrione del Pertusio

Sul torrione del Pertusio corrono varie vie interessanti. L’avvicinamento, per lo standard della Grignetta, è semplice e veloce.

Accesso:
Da Milano prendere la SS36 verso Lecco, seguire le indicazioni per Valsassina, usciti dalla lunga galleria a Ballabio seguire per Pian dei Resinelli e dopo 14 tornanti si arriva al grande posteggio. Superarlo e svoltare a destra (non prendere ancora più a destra la strada senza uscita che sale), la strada diventa senso unico per pochi metri e quindi si inizia a scendere (fonte Carlanta a destra) per circa 3km. Circa 150m dopo il secondo tornante si arriva ad una specie di slargo: dritti cartello per b&b i Frassini, alla destra il posteggio dell’ex rifugio Alippi, ancora a destra uno spiazzo chiuso da sbarra di un campeggio e infine ancora a destra la Via alle Foppe, una stretta stradina che in breve diventa sterrata. Si imbocca questa sino ad arrivare in fondo (posteggio in qualche slargo), occhio che è molto dissestata. In alternativa si posteggia prima di imboccarla.

Avvicinamento:
Dal termine della strada carrabile ci si alza sulla destra lungo una stradina sterrata, al primo bivio si tiene a sinistra (indicazioni), subito dopo tenere a destra al prossimo bivio. Dopo qualche tratto in falsopiano si giunge ad uno spalla dove si innesta da destra il raccordo verso il piano dei resinelli, noi aggiriamo la spalla e scendiamo verso il canale (cartelli indicatori, Rosalba a 1h40). Si attraversa il canale senza acqua tra grossi massi chiari franati e si risale. Il sentiero quindi riprende in falsopiano, tralasciando il primo bivio per Punta Giulia, Costanza e Mongolfiera. Sii supera un secondo canale, molto più stretto, sfruttando anche delle staffe e delle corde fisse. Da qui si procede sempre in falsopiano superando un altro valloncello e qualche saliscendi sino al bivio con il Sentiero dei Morti (1275m Rosalba per le Foppe 1h15, per i morti 1h) dove si procede a sinistra per il sentiero delle Foppe. Si sale ora più rapidamente passando una corda fissa e si arriva al punto in cui da sinistra si innesta il sentiero n° 12 per Mandello, teniamo la destra verso il Rosalba segnalato a 1h10. Si sale ora rapidamente a tornanti. Tralasciamo a sinistra il bivio per il torrione Ratti (1395m) e continuiamo a salire qualche minuto sino a costeggiare il torrione del Pertusio.

Spigolo MIR

Via su roccia non saldissima in basso ma molto bella in alto, dalle difficoltà continue e non banali. Molto esposta e panoramica, molto frequentata. Chiodatura buona, facilmente integrabile.

difficoltà: IV+ un passo VI- o A0
esposizione arrampicata: Sud Est
quota parcheggio: 1180
quota attacco via (m): 1450
sviluppo via (m): 130
dislivello via (m): 100
dislivello avvicinamento (m): 270
località partenza: Rifugio Alippi o termine della via alle Foppe
periodo consigliato: tutto l’anno, inverno in giornate soleggiate e senza vento. Esposta al sole al mattino
tipo di roccia: calcare
materiale necessario: NDA, 10 rinvii, qualche friend e nut
avvicinamento: 45min
tempo salita: 2h
attrezzatura: soste con fittoni resinati da collegare. In via presenti fittoni distanziati e chiodi, facilmente integrabili con friend e nut. Riattrezzata nel 2003
punti di appoggio: bar ai Piani dei Resinelli, Rifugio Rosalba (solo weekend o agosto)
presenza acqua: No
Attacco:
giunti ad uno spiazzo panoramico da cui si vede il rifugio Rosalba, si noterà una traccia sulla sinistra che sale di una decina di metri sino allo spigolo, dove è presente un vecchio cordone in clessidra e scritta blu (“MIR”) sulla roccia.

Descrizione tiri:

L1, IV, 3 fittoni e 1 chiodo: partenza in corrispondenza di un cordone su grossa clessidra, visibili i resinati lucenti che seguiremo. Si attacca una spaccatura verticale per lame di roccia, inizialmente solide, poi con qualche sasso mobile (prestare attenzione). Si tende leggermente a destra fino alla base di un canalino / diedrino un po’ friabile e si continua sino alla sosta. Si trovano due soste, una a spit collegati da catena su placca esterna a sinistra e una su due fittoni da collegare appena dopo sul lato destro della suddetta placca.

L2, IV, 1 fittone e 1 chiodo: risalire il canalino su blocchetti di roccia incastrati a tratti delicati e da decifrare. Possibilità di proteggersi prima su un chiodo sulla sinistra, poi su un fittone al centro. Dal fittone salire obliquamente a destra su roccia buona seguendo una bella fessura (possibilità di proteggersi su un sasso incastrato), andando infine a sostare sopra un grosso masso che forma un terrazzino. Sosta su due fittoni da collegare.

L3, IV+, passo VI- o A0: salire nel diedro a sinistra della sosta (passo impegnativo, ma ben protetto da un fix rinviabile dalla partenza e parzialmente azzerabile) tornando subito più a destra, e proseguendo su difficoltà minori sino al termine della placchetta (chiodo), uscendo quindi a sinistra verso lo spigolo.
Seguire lo spigolo sino a prendere una spaccatura verticale nel centro che riporta ancora sullo spigolo (fittone, meglio allungarlo) fin sotto uno strapiombino.
Lo strapiombo è ben protetto da un fittone in mezzo al suo bordo superiore (meglio allungarlo molto), dopo aver rinviato spaccare per traversare a destra.
Proseguire a destra (all’ombra!) salendo per una rampa e un muretto più facili: qualche chiodo normale. Dall’ultimo chiodo (meglio non rinviarlo o toglierlo dopo aver fatto sosta) traversare in orizzontale a sinistra arrivando ad una cengia, su cui è posta la sosta. Sosta su due fittoni da collegare.

L4, IV: magnifica lunghezza: salire una netta fessura sopra alla sosta (fittone) cercando una ottima maniglia all’interno. Si prosegue poi sullo spigolo per fessure verticali ben appigliate su ottima roccia fino ad un caminetto con blocco incastrato. spostandosi infine un poco a sinistra per raggiungere una sosta. Consigliabile proseguire oltre per 7/8 metri su gradoni pieni di pietrisco (attenzione!) sino alla vetta del torrione dove si trova una sosta con catena e anello di calata. Possibili doppie sul versante sud lungo le altre vie del torrione.

Discesa:
dalla sosta si procede sul versante opposto a quello di salita: traversare scendendo nel piccolo intaglio e risalendo sulla vetta successiva. Da qui scendere fino ad arrivare al successivo intaglio (si nota di fronte un arco naturale nella roccia) e qui si scende a destra per canalini umidi, tracce di sentiero e roccette (I grado), fino al pendio erboso dal quale si segue la traccia tornando in breve sul sentiero delle Foppe e all’attacco della via. (0h15)
In inverno prestare attenzione: la discesa rimane in ombra, e può quindi essere innevata e ghiacciata.

Altre note:
Primi salitori Claudio Cima, Pippo Pellegrini, 11/09/1973.
L1 ed L2 sono facilmente concatenabili.
Aggiornamento 2018: gran parte della vetta del Pertusio (non quella dove è presente l’ultima sosta ma la successiva su cui si transita per scendere) è franata, attraversare con attenzione.