05/06/2016 – AG1 2016 – Val Malenco – Pizzo Cassandra parete Nord Ovest

Partenza dal rifugio Porro alle 5, c’è già luce e non servono le frontali.

Ci incordiamo in conserva media appena arrivati al ghiacciaio e procediamo inizialmente tutti assieme, poi 7 cordate andranno sulla NE e altre 7 cordate sulla NW. Io ed Ale con i nostri allievi siamo sulla seconda. Man mano che avanziamo sul ghiacciao le condizioni sono sempre peggiori: tanta fresca che rallenta moltissimo la nostra marcia. Mi trovo a battere la traccia in uno dei punti peggiori dove ad ogni passo sprofondo sino alla vita nella neve, una fatica immane.

Dopo 4 ore di marcia non siamo ancora all’attacco: cominciamo ad avere dubbi se sia il caso di procedere o meno. Ci teniamo in contatto radio con la spedizione sulla est: loro sono già all’attacco (è più breve rispetto alla ovest) e stanno valutando il da farsi. Decidiamo di procedere sino all’attacco e poi valutare.

Alle 10 arriviamo all’attacco: le condizioni della via sono buone: neve dura rimasta dopo che la fresca è già venuta giù dal pendio. Il tempo è discreto, alterna momenti di sole (molto caldo) a nuvole ma senza pioggia / neve. Decidiamo di salire, cambiamo incordamento (passiamo a una cordata a forbice sempre in conserva) e si parte!

La salita procede bene con buone condizioni senza fare tiri di corda, dai contrafforti del disgrazia dietro di noi partono scariche di continuo ma la nostra via non è molto assolata e tiene per tutto il tempo di salita, circa 1,5h.

Sbuchiamo in cresta e cambiamo di nuovo incordamento passando alla conserva corta per andare in vetta. Alle 12.30 circa siamo in vetta e il tempo comincia a peggiorare, passiamo dal sole al trovarci nel mezzo delle nubi.

Ripartiamo per la cresta in direzione della discesa sulla normale verso il passo Cassandra ed inizia a nevicare. Sulla cresta molta fresca che rende poco agevole la marcia ed i 3 passaggi di disarrampicata su misto. Ci mettiamo circa 2h ad arrivare al passo, scendiamo  i primi 50 mt più ripidi del pendio e ci fermiamo a cambiare di nuovo l’assetto della cordata: conserva media con nodi a palla per il ritorno su ghiacciaio.

Durante il ritorno è un continuo alternarsi di neve, nevischio, acqua e pause.. arriviamo finalmente al rifugio alle 17 passate, dopo 12 ore di cammino… stanchi ma soddisfatti con i miei due allievi Andrea ed Enrico!